Le attività di ricerca

Il focus del progetto STEPs è la messa a punto di una metodologia innovativa per il reinserimento dei detenuti nella società, basata sugli ambienti virtuali.
Nelle virtual rooms (VR) sarà possibile per i detenuti immergersi e "vivere" nelle
storie di altri ristretti ed ex ristretti, utilizzare questa esperienza come momento di riflessione sul proprio vissuto e sul percorso che li attende una volta esaurita la pena.
La costruzione e l'implementazione delle VR verranno descritte in una Innovation Box che avrà anche lo scopo di presentarne la portata innovativa, mediante il confronto con le politiche di riabilitazione in atto negli istituti penitenziari degli altri paesi del mondo.
La fase di ricerca del progetto si inserisce in questo contesto, con lo scopo di contestualizzare e valorizzare il lavoro con le virtual room, ma anche di raccogliere buone pratiche, spunti e bisogni dal mondo dell'educazione carceraria.

In questo anno scolastico il CPIA1 ha iniziato una survey internazionale focalizzando l'attenzione sul mondo francofono (Francia, Canada), ispanofono (Spagna, Argentina) e anglofono (USA, Australia). Il gruppo di ricerca, costituito da docenti selezionati in base alle loro competenze linguistiche, ha iniziato a lavorare elaborando una scheda di raccolta dati che è stata testata per un mese, discussa, adattata alle esigenze emerse e messa in uso nella sua forma definitiva.
Al fine di garantire pluralità di punti di vista, il team di lavoro comprende sia docenti che prestano servizio all'interno del carcere di Rebibbia che docenti senza esperienza di educazione carceraria; per garantire oggettività all'attività di ricerca, invece, si è deciso di non iniziare con l’analisi della realtà carceraria italiana, che avrebbe inevitabilmente fissato uno standard a cui paragonare i progetti degli altri paesi.
Il gruppo dei ricercatori ha selezionato progetti nei quali emergono aspetti innovativi nelle politiche di reinserimento e empowerment dei detenuti, sia relativamente alla sfera affettiva che ad attività di educazione/formazione, soprattutto su tematiche quali sostenibilità ambientale, fake news, discriminazione razziale.
Si è dibattuto a lungo cercando di definire cosa costituisca “innovazione” nell'ambito dell’educazione carceraria e, dal momento che secondo i partner europei "innovation could be only something used in one country and not in another one", i ricercatori hanno prodotto, a corredo del materiale selezionato, una breve presentazione di ogni paese.
La survey proseguirà nei prossimi due anni scolastici, con l’analisi dei progetti in essere in Italia e con la raccolta dei suggerimenti e dei bisogni provenienti dai professionisti dell’educazione carceraria.

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