INTRODUZIONE AL LAVORO DI STORYTELLING

Introduzione allo storytelling

 Nella parte dedicata alle "storie" ci proponiamo di condividere le pratiche didattiche, i metodi e quanto emerge man mano  nei lavori in corso.
Lavoriamo con le storie a più livelli: raccogliamo infatti ciò che le persone decidono di raccontare di sé e di quanto le ha condotte in regimi ristretti, i loro sentimenti e pensieri,  più dei fatti veri e propri; non abbiamo infatti, in questo contesto, un particolare interesse nei confronti di una verità fattuale  o giudiziaria accertata, ma chiediamo piuttosto  i vissuti, gli stati d'animo e  quanto si innesca quando si racconta ad un altro, a scuola in carcere, qualcosa di sé. Non è facile narrarsi e tanto meno quando si è immersi in una crisi e in un processo di revisione identitario di fronte al dramma della prigionia.
E' difficile  scoprire le proprie ferite e non procura alcun vantaggio poiché non serve ad ottenere miglioramenti trattamentali o benefici, ma serve invece a capirsi, a esprimersi, a ragionare e a fare chiarezza  per lavorare su di sé e cercare un'altra strada.. La prigionia è  il risultato di qualcosa che non era stato previst0 ed è andato male, rappresenta sempre il fallimento.per poter ripartire occorre stare con il fallimento, ovvero ripercorrerlo, riconoscerne gli aspetti illusori e caotici.
  Occorrono quindi un tempo quieto fra docente e insegnante e uno spazio riservato, che si pone al lato della ordinaria attività dei corsi, anche se ne costituisce il terreno di esercizio e di miglioramento delle competenze espressive in lingua italiana previste nei corsi ordinari.

In questa sezione del blog con l'etichetta storie ci proponiamo di pubblicare gli aspetti di metodo e di didattica che le attività via via ci suggeriscono.  In particolare, quando la metodologia prevede un rapporto uno ad uno con lo studente, finalizzato a raccogliere le storie anonime, sarà pubblicato anche con l'etichetta narrazioni; quando il lavoro narrativo attraverso metodologie di gruppo, il relativo post sarà indicizzato anche con l'etichetta laboratori.


Non pubblicheremo, quindi, storie di vita tout court, sono infatti racconti che appartengono di diritto a chi li ha vissuti e ha dato loro voce e scrittura e neanche le narrazioni personali che, rielaborate fino a renderle anonime e standard, saranno utilizzate per le virtual rooms,  ma daremo spazio agli aspetti di metodo e di ricerca, alle criticità che incontreremo.

Per realizzare i traguardi di STEPs, nella didattica ordinaria dei corso di I livello di I periodo (ex licenza media),  proponiamo con i gruppi:
  • Approcci autobiografici agli argomenti proposti e stimoliamo pratiche e azioni fisiche per sostenere l' ascolto, l'osservazione, l'attenzione;
  • laboratori di narrazione orale in classe, a volte anche all'aperto - ambiente ottimale!- dove partecipano anche corsiste straniere dei corsi di Lingua italiana che si esprimono male in italiano. 
Nei corsi sperimentiamo approcci laboratoriali dove si costruiscono semplici strumenti, si osservano fenomeni, ci si interroga, si compiono esperienze, si ragiona, si chiacchiera, si fanno domande, ci si racconta in modo strutturato e libero.
Non sempre però il ricordo è gradito, qualcuna non può ricordare o narrare per la sofferenza che il passato provoca ancora. Capitano nei gruppi persone delle quali intuiamo ferite, che non rivolgono volentieri lo sguardo indietro. Ne rispettiamo comunque i silenzi e proponiamo temi molto aperti, confidando nel fatto che in fondo dietro ad ogni storia che narriamo c'è sempre nascosto qualcosa di noi. Capita a volte che quanto sentiamo dire da un altro faccia riecheggiare internamente qualcosa di simile accaduto a noi... e così ci si possa sentire simili, nonostante le distanze culturali, le differenze linguistiche, le esperienze, le età, le provenienze diverse.
Suscitare ricordi e "piccole memorie" e condividerle modifica il gruppo e le relazioni al suo interno,  permette di confrontarsi, aiuta ad immaginare altri scenari, esperienze diverse e nuove vite possibili, alimentate dal desiderio che niente sia come prima.

Per concludere, nella sezione dedicata alla metodologia con l'etichetta storie pubblichiamo gli elementi di metodo, i laboratori e quando possibile i materiali che sperimentiamo con il gruppo dei docenti che operano attualmente al carcere femminile.





  

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