Primo meeting: da Larissa a Barcelos

Larissa, capoluogo della Tessaglia, è stata la cornice del nostro primo meeting transnazionale.  
Il primo incontro è sempre carico di incertezza soprattutto se, come nel nostro caso, i partner lavorano insieme per la prima volta.

Certo, ci siamo scambiati email, punti di vista, opinioni, abbiamo contribuito tutti alla scrittura del progetto, abbiamo definito e suddiviso le attività. Ma non sapevamo ancora se poi, tutti assieme attorno a un tavolo, saremmo stati in grado di lavorare in sinergia e di costruire il nostro percorso sulla base delle nostre aspettative.
A dicembre scorso, in occasione del primo meeting, abbiamo capito immediatamente che la risposta a questa domanda è sicuramente positiva. Siamo un gruppo molto ben assortito, crediamo tutti profondamente in questo progetto e abbiamo lavorato bene sin da subito.
Dopo aver definito le questioni organizzative, i temi su cui ci siamo concentrati sono stati essenzialmente tre:
Ci siamo confrontati a lungo sulle diverse tecniche di storytelling e abbiamo concordato sull'opportunità di utilizzare approcci differenti in base ai contesti in cui verranno applicate; abbiamo deciso di concentrarci, nella nostra ricerca, sulle esperienze che prevedono un significativo empowerment delle persone ristrette; abbiamo messo in campo le prime idee sull'allestimento delle Virtual Room, l'aspetto più innovativo e interessante del progetto, e siamo andati a sperimentarne l'uso.
Abbiamo infine visitato l'edificio scolastico del carcere di Larissa.
Uno spazio non grande ma interamente dedicato all'apprendimento, con una biblioteca, alcune aule attrezzate, laboratori, un piccolo spazio espositivo; un luogo animato da un gruppo di lavoro attivissimo, impegnato a rendere significativa l'esperienza di apprendimento dei detenuti.
Colpisce la costate presenza in sede del Direttore Didattico, con un suo ufficio che affaccia al centro dell'ampio corridoio di accesso.
A settembre ci incontreremo di nuovo a Barcelos, circa 60 Km a nord di Oporto.
Esamineremo le prime storie raccolte dai diversi partner e insieme ne sceglieremo 2 sulle quali sperimentare l'allestimento delle prime Virtual Room.
Nel corso del secondo anno il progetto entra dunque nel vivo, e si accinge a creare qualcosa di fortemente originale nell'ambito dell'educazione carceraria.



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